Il gabbiano Jonathan
Livingston non è un
gabbiano come tutti gli altri. E’ un gabbiano che scopre
la bellezza di librarsi nel cielo, che cerca la perfezione nel
volo perché crede che il volo stesso abbia una sua insita
bellezza. Non vuole più seguire la massa, rifiuta la vita
dello stormo, non vuole volare solo alla ricerca di cibo, ma
aspira ad un ideale diverso, ad un ideale di libertà,
di spazi e cieli azzurri, di calore e luce, di soffio di vento
e mare spumeggiante. Dal racconto emerge il desiderio di lottare
e di distinguersi, di ottenere quello in cui crede anche a costo
di non essere compreso dalla propria famiglia e dai propri simili,
di essere etichettato come scomodo e ribelle. Atteggiamenti che
potrebbero essere quelli di un uomo anticonformista, un uomo
che cerca di raggiungere i propri traguardi, la propria forma
di successo anche quando non rappresenta quanto la società si
attende da lui. Diventa così il simbolo di chi ha il coraggio
di seguire la propria legge interiore e non si lascia influenzare
dai pregiudizi degli altri. E’ una metafora che riflette
la condizione umana troppo spesso costretta in schemi e ruoli
ingessati che non lascia spazio alla fantasia, alle aspirazioni
e ai sogni.

Ciascuno di noi è, in verità,
un'immagine del Grande Gabbiano, un'infinita idea di libertà,
senza limiti.

Il Vostro corpo, dalla punta del becco
alla coda, dall'una all'altra punta delle ali,
non è altro che il vostro pensiero, una forma del vostro
pensiero,
visibile, concreta. Spezzate le catene che imprigionano il pensiero,
e anche il vostro corpo sarà libero.

Il segreto consisteva nel sapere che la
sua vera natura viveva,
perfetta come un numero non scritto, contemporaneamente dappertutto,
nello spazio e nel tempo.
..Scegliamo il nostro mondo successivo
in base a ciò che noi apprendiamo in questo.
Se non impari nulla, il mondo di poi sarà identico a quello di prima,
con le stesse limitazioni.
Puoi arrivare da qualsiasi parte, nello
spazio e nel tempo, dovunque tu desideri.
Tu seguita ad istruirti sull'amore.
Mettere in pratica l'amore voleva dire
rendere partecipe
della verità da lui appresa, conquistata,
qualche altro gabbiano che a quella stessa verità anelasse.
Devi solo seguitare a conoscere meglio
te stesso,
ogni giorno un pochino di più..
Egli imparò a
volare,
e non si rammaricava per il prezzo che aveva dovuto pagare.
Scoprì che erano la noia e la paura e la rabbia
a rendere così breve la vita di un gabbiano.
D'ora in poi vivere
qui sarà più vario
e interessante ...
Noi avremo una nuova ragione di vita. Ci solleveremo dalle tenebre dell'ignoranza,
ci accorgeremo di essere creature di grande intelligenza e abilità.
Saremo liberi! Impareremo a volare!
Non dar retta ai tuoi occhi, e non credere
a quello che vedi.
Gli occhi vedono solo ciò’ che è limitato.
Guarda col tuo intelletto, e scopri quello che conoci già’,
allora imparerai come si vola.

" Il paradiso non è mica un luogo. Non si trova nello spazio, e neanche
nel tempo. Il paradiso è essere perfetti"

" Per volare alla velocità del pensiero, verso qualsivoglia luogo,"-disse-"tu
devi innanzitutto persuaderti che ci sei già arrivato."

" Il corpo non è altro che un grumo di pensiero.."
Il decalogo del gabbiano Jonathan:
Abbi un ideale che dia significato e orientamento
alla tua esistenza.
Non temere le difficoltà che puoi incontrare per il suo
conseguimento.
Ama il rischio. Non favorire lo scoraggiamento.
Dopo ogni errore ritenta. Forse ci riuscirai.
Abbi fiducia in te stesso.
Accetta l'esperienza di chi è già arrivato.
Non credere che una vita facile ti renderà felice.
Cerca soprattutto la libertà, l'amore, l'amicizia e abbi fame di comunicare.
Se ti trovi solo nel cammino, non tornare indietro credendo di avere sbagliato.
dividi con glòi altri la tua gioia di vivere, ma soprattutto aiutali
ad essere felici!