Seguire il vento.
E sentirlo correre fra i miei capelli.
In una notte con te, seguii con lo sguardo la stella più minuscola che vibrava nel cielo.
Il buio riempiva il silenzio, come manto avvolgeva e proteggeva il mio respiro.
Sentii un senso di calma. Quella calma che permette di dimenticare.
Abbiamo sempre qualcosa da porre nello scrigno dell'oblio.
Un viso. Parole. Un gesto. Brandelli di un mosaico a volte troppo triste per venir ricomposto.
Un senso di quiete interiore.
Le tue mani bianche scivolavano sul mio viso cercando di disegnare quell'identità forse perduta.
Con gli occhi chiusi mi lasciai trasportare dal tepore delle tue speranze.
Sogni farciti d'aria e segreti. Mi guardavi quasi volessi ingoiare i miei drammi.
La tua pelle così vicina alla mia mi fece dimenticare quella solitudine.
Che tu conoscevi. Che tu conoscevi.
Poi l'alba giunse, insinuandosi lieve. Ricordi i miei occhi?
Quando mi dicesti in un sussurro che quasi a stento riuscii a sentire "è questo l'attimo".
E tutt'attorno fu avvolto di una luce tiepida corallo. Ricordo come il tuo viso si tinse di quei riflessi.
Sfiorai l'erba appena umida con le dita. Volevo farti sentire la mia freschezza.
E ascoltai il mio battito stranamente regolare.
L'aria vociava il suo alito sopra i nostri corpi.
Quasi sospensione. La dimensione di una terra non ferma.
Ricordi quando ti dissi che "tutto sarà solo un triste ricordo"?
Ti fermasti e lungamente mi guardasti negli occhi, quasi volessi incidere quel momento per renderlo eterno.
Poi venne il giorno, e il sole si limitò soltanto a sorridere.
Strizzai gli occhi per la troppa luce.. e così conoscesti anche questa mia sensibilità.
Mi appoggiasti il tuo palmo delle mani sui miei occhi, sul mio sguardo e mi dicesti "voliamo via".
Poi, non ricordai più nulla.

Le impronte tue di tacchi affilati
neve cade e scompone e cesella
imbianca e arroventa la carne tua bianca,
il buio corre lungo le ciglia e nei lati.
Posso solo dirlo quanto sei bella,
nel prato che gela e colora
nuda nelle bianche lenzuola
occhi viola, santa e corrotta come una suora.
Il sole in gocce di sale e vino
e gabbiani fermi su spille di vento
fra le loro onde li sogno,
e da si viola il succo dentro di te
o forse è solo così che lo ricordo.


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