Più felice
sono quando più lontana
porto la mia anima dalla sua dimora d'argilla,
in una notte di vento quando la luna brilla
e l'occhio vaga attraverso mondi di luce
Quando mi annullo e niente mi è accanto
né terra, né mare, né cieli tersi
e sono tutta spirito, ampiamente errando
attraverso infinite immensità.
(Emily Brontë)

DANZA LENTA
Hai mai
guardato I bambini
In un girotondo?
O ascoltato il
rumore della
pioggia
Quando cade a terra?
O seguito mai lo
svolazzare irregolare
di una farfalla?
O osservato il sole allo
svanire della notte?
Faresti meglio a rallentare.
Non danzare
cosi veloce.
Il tempo è
breve.
La musica non durerà. Percorri ogni giorno
In volo?
Quando dici "Come stai"?"
Ascolti la risposta?
Quando la giornata è
finita
Ti stendi
sul tuo letto
Con centinaia di questioni
successive
Che ti
passano per la testa?
Faresti meglio a
rallentare.
Non
danzare cosi veloce
Il tempo è breve.
La musica non
durerà.
Mai detto a tuo figlio,
lo faremo domani?
Senza notare
nella fretta,
Il suo dispiacere?
Mai perso il contatto,
Con una
buona amicizia che poi è finita
Perchè tu non avevi mai
avuto tempo
Di chiamare e dire "Ciao"?
Faresti meglio a
rallentare.
Non danzare
cosi veloce
Il tempo è breve.
La musica non durerà
Quando corri
cosi veloce per giungere da
qualche parte
Ti perdi la metà del
piacere di andarci.
Quando
ti preoccupi e corri tutto il giorno,
E´
come un regalo mai
aperto . . . Gettato via.
La vita non è una
corsa.
Prendila
più piano
Ascolta la musica
Prima che la canzone
sia finita.
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Di salmastro e di terra
di Cesare Pavese
Di salmastro e di terra
è il tuo sguardo. Un giorno
hai stillato di mare.
Ci sono state piante
al tuo fianco, calde,
sanno ancora di te.
L'agave e l'oleandro.
Tutto chiudi negli occhi.
Di salmastro e di terra
hai le vene, il fiato.
Bava di vento caldo,
ombre di solleone -
tutto chiudi in te.
Sei la voce roca
della campagna, il grido
della quaglia nascosta,
il tepore del sasso.
La campagna è fatica,
la campagna è dolore.
Con la notte il gesto
del contadino tace.
Sei la grande fatica
e la notte che sazia.
Come la roccia e l'erba,
come terra, sei chiusa;
ti sbatti come il mare.
La parola non c'è
che ti può possedere
o fermare. Cogli
come la terra gli urti,
e ne fai vita, fiato
che carezza, silenzio.
Sei riarsa come il mare,
come un frutto di scoglio,
e non dici parole
e nessuno ti parla.
 


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Conosci quell’attimo infinito
in cui l’amore si raccoglie
nella gabbia di rabbia
Momento di silenzio stranito
grumi di nervi tra cuori sospesi
singulti di respiri incastrati
Densi tumulti squassano l'aria
muta follia artiglia la vita ...
e siamo creste di un’onda sola
che ci imbestia le carni

Le più belle poesie
si scrivono sopra le pietre
coi ginocchi piagati
e le menti aguzzate dal mistero.
Le più belle poesie si scrivono
davanti a un altare vuoto,
accerchiati da agenti
della divina follia.
Così, pazzo criminale qual sei
tu detti versi all’umanità,
i versi della riscossa
e le bibliche profezie
e sei fratello di Giona.
Ma nella Terra Promessa
dove germinano i pomi d’oro
e l’albero della conoscenza
Dio non è mai disceso né ti ha mai maledetto.
Ma tu sì, maledici
ora per ora il tuo canto
perché sei sceso nel limbo,
dove aspiri l’assenzio
di una sopravvivenza negata.
Alda Merini

Paul Eluard (1895-1952)
Nush
Nusch
Sentimenti visibili
vicinanza leggera
chioma di carezze.
Senza ombre nè dubbi
dai gli occhi a quel che vedono
visti da quel che guardano.
Fiducia di cristallo
tra due specchi
ti si perdono gli occhi nella notte
per unire desiderio e risveglio.

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