Poesie e Immagini -pag12


Sconfitta nei sensi
nel tempo e nello spazio
mi alzo
generando respiro nel suo alito
M’impiglio e disincaglio
E lei
Fluida tra le viscere mi guarda
come alba nuova e lontana
Sconfitto il fosco come ordine vincente
Solfeggia e alita nella luna
Il vento di maestrale
Insieme camminiamo
Oltre la luce e il buio
E ancora io ti vedo
in cristalli di acque marine e quarzi rosa
e ancora ti cingo,
tra aliti di venti fulgenti
E noi…Segni dei nostri sogni
Adesso andiamo
In quell’esilio
Fuori dal coro
Mentre anemoni ribelli
Sibilano in gorghi alchemici
Sfide alla sorte
In questa sorta di delirio eroico
Oltrepasso sul tuo piede il passo
con a fianco l’ombra della morte
Che ebbra di sete
Inneggia il suo canto

Solitaria rosa del deserto
Quanto durerà il tuo viaggio
Calvario?

Fermati.
Sorseggia qualche goccia
Delle mattine più fredde
La rugiada.

Ascolta ogni goccia che vaga
E fuggi il deserto
La siccità.

Salta le dune galoppa
Sulle pozzanghere rimaste
Fermati nella città commossa
La mia.

Solitaria rosa del deserto
Lascia nuovamente un petalo fra le mie labbra
Cosicchè io possa sentire ancora
Il tuo forte odore di rosa.

Rosa del deserto
Lascia cadere ancora un tuo petalo
Fra le mie dita
Cosicchè io possa sfiorire con te.

Solitudine

Ha una sua solitudine lo spazio,
solitudine il mare
e solitudine la morte - eppure
tutte queste son folla
in confronto a quel punto più profondo,
segretezza polare,
che è un’anima al cospetto di se stessa:
infinità finita.


Emily Dickinson

"OCCHI SCURI"

Oggi in questa notte calda

dolce come il profumo di fiori esotici,
svegliati ad una vita che scotta.


La mia nostalgia ed il mio amore
è tutta la mia fortuna e sfortuna
è scritta come una muta canzone
nel tuo sguardo oscuro da fiaba.


E' la mia nostalgia ed il mio amore,
sfuggito al mondo e ad ogni suo rumore,
si è costruito nei tuoi occhi oscuri
un segreto trono da re



Sotto un cielo di pece davanti a un mare di perle mi siedo ed ascolto i rumori del mondo.
Cullata da questa strana serenità aspetto, aspetto la vita aspetto l'amore.
Mentre aspetto danzo libera come una strega davanti ad un falò, canto e ballo come un'indigena ad un rito propiziatorio.
Vorrei sentire, vorrei sapere se la mia attesa non sarà inutile.

Paul Verlaine
Le conchiglie

Ogni incrostata conchiglia che sta
In quella grotta in cui ci siamo amati
Ha la sua propria particolarità.
Una dell'anima nostra ha la porpora
Che ha succhiato nel sangue ai nostri cuori
Quando io brucio e tu a quel fuoco ardi;
Un'altra imita te nei tuoi languori
E nei pallori tuoi di quando, stanca,
Ce l'hai con me perché ho gli occhi beffardi.
Questa fa specchio a come in te s'avvolge
La grazia del tuo orecchio, un'altra invece
Alla tenera e corta nuca rosa;
Ma una sola, fra tutte, mi sconvolge.

Ogni cosa che ti viene incontro è un Dono. Certo, anche il dolore. Soprattutto il dolore. Le perle più belle sono elaborazioni di corpuscoli
estranei, di parti non riconosciute del proprio Sé. Più l'ostrica elabora questo 'ospite' indesiderato, più la perla sarà perfetta, sferica, lucente e luminosa. Come un piccolo specchio della luce. Chi non incontra ostacoli non può elaborare perle.
Perciò gli ostacoli sono un bene incredibile, sono doni preziosi. Sta a te poi vederli come 'ostacoli' o 'punti di partenza' per un lavoro di abbellimento del mondo: ogni ostacolo rimosso, ogni centro ritrovato, forma una perla unica che va ad arricchire il patrimonio celeste e, di conseguenza, quello terrestre. La luce ha una moltiplicazione ben al di là dell'esponenziale. Una sola perla può diventare, per moltiplicazione celeste, un oceano di Luce

K.Gibran

La solitudine è una tempesta silenziosa che spezza tutti i nostri rami secchi; e intanto spinge più in profondità le nostre radici vive dentro il cuore vivo della viva terra.

(da "Sabbia e Schiuma")

La tempesta è capace di disperdere i fiori ma non è in grado di danneggiare i semi

. (da "Self-Portrait")

Gli affetti del cuore sono come i rami del cedro; se l'albero perde un ramo robusto, soffre, ma non muore. Riversa tutta la vitalità nel ramo accanto, perché possa crescere e riempire il posto vuoto.

(da "Le ali spezzate")

In un campo ho veduto una ghianda: sembrava così morta, inutile. E in primavera ho visto quella ghianda mettere radici e innalzarsi, giovane quercia verso il sole. Un miracolo, potresti dire: eppure questo miracolo si produce mille migliaia di volte nel sonno di ogni autunno e nella passione di ogni primavera. Perché non dovrebbe prodursi nel cuore dell'uomo?

(da "Gesù figlio dell'uomo")

La tristezza è come un muro tra due giardini.

(da "Sabbia e Schiuma")

In autunno raccolsi tutti i miei dolori e li seppellii nel mio giardino. E quando Aprile ritornò e il bel tempo si risposò con la terra, crebbero nel mio giardino fiori bellissimi, diversi da tutti gli altri. I miei vicini vennero a vederli, e mi dissero tutti: 'Quando tornerà l'autunno, e la stagione della semina, non vorresti darci un po' dei semi di questi fiori per poterli piantare nei nostri giardini?

(da "Sabbia e Schiuma")


Non sono niente. Non sarò mai niente. Non posso volere d'essere niente.
A parte questo. Ho in me tutti i sogni del mondo.

Fernando Pessoa

 

Ti porterò
di Giuseppe Ungaretti

Come allodola ondosa
Nel vento lieto sui giovani prati,
Le braccia ti sanno leggera, vieni.
Ci scorderemo di quaggiù,
E del mare e del cielo,
E del mio sangue rapido alla guerra,
Di passi d'ombre memori
Entro rossori di mattine nuove.


Dove non muove foglia più la luce,
Sogni e crucci passati ad altre rive,
Dov'è posata sera,
Vieni ti porterò
Alle colline d'oro.


L'ora costante, liberi d'età,
Nel suo perduto nimbo
Sarà nostro lenzuolo

La pena d'amore canta,
la tristezza della conoscenza parla,
la malinconia del desiderio sussurra,
l'angoscia della povertà piange.
Ma non c'è un dolore più profondo dell'amore,
più elevato della conoscenza,
più forte del desiderio,
più amaro della povertà.
Non ha né voce né timbro;
i suoi occhi brillano come stelle

Riavvolgo il filo.
Faccio di me gomitoli di pensieri.
Aggrovigliati.
Irrimediabilmente.
Senza una forma precisa.
Non so fare altro.
Non so farne a meno.

L'amore non é un bisogno,
ma un traboccare...
L'amore é un lusso. E' abbondanza.
Significa possedere così tanta vita
che non sai più cosa farne,
quindi la condividi.
Significa avere nel cuore
infinite melodie da cantare...
che qualcuno ascolti o no é irrilevante.
Anche se nessuno ascolta,
devi comunque cantare,
devi danzare la tua danza.

Osho